Perché si dice..

Francische Antònie La Murtélle

Secondo la tradizione, Francesco Antonio La Murtélle”, personaggio vissuto nel 1600, era un funzionario della amministrazione civica di Gaeta che si sentiva molto importante e si dava tante arie.

Ma, per chiarire meglio, riportiamo quanto risulta  dall’opuscolo 1997,  del gruppo  “Amicizia” di Castellone di Formia, pag. 49, dove, a cura di Annibale Mansillo, che ha fatto ricerche nell’archivio diocesano di Gaeta, si legge:

Nel 1600 esisteva  a Gaeta la nobile famiglia “de Morteda” o “Mortella”, dalla chiara origine spagnola, che vantava ampi possedimenti nell’agro di Sessa. Fra i suoi esponenti più illustri ho rintracciato un Francesco Antonio che, dopo aver condotto una esistenza degna del suo lignaggio, durante la quale aveva amministrato con cura sapiente le proprietà di famiglia ed aveva assolto mansioni delicate nell’interesse del Viceré e del popolo gaetano, lasciò tutti i suoi beni all’ospedale dell’Annunziata, istituzione benefica che opera ancora oggi a favore degli anziani. Evidentemente, nell’immaginario collettivo, chi più di Francesco Antonio della Mortella poteva rappresentare la figura ideale di uomo generoso e dalle nobili origini?”.

“E chi,” aggiungiamo noi, “poteva, più di lui, essere degno di rispetto e di considerazione?”.

Ecco perché  quando qualcuno, si considera importante e si dà delle arie, si dice: “chi crede di essere, Francische Antònie la Murtélle?”