Comm’é chiglie de gliù cunte
Nelle famiglie di una volta, quando era inpensabile trascorrere le serate fuori casa e la televisione non esisteva ancora, si usava stare tutti assieme, d’inverno intorno al braciere, ad ascoltare i racconti degli anziani.
Tipiche della cultura popolare erano le storie di spiriti che tanto affascinavano e, ad un tempo, impaurivano i più piccoli. Quanti erano i luoghi dove, si diceva, che ci assommava!
Ma numerosi erano anche i racconti di vita quotidiana, provenienti da una certa letteratura, nei quali, oltre al cattivo, al prepotente ed al buono, figurava un protagonista popolano, spesso contadino o servitore, che con intelligenza e furbizia, magari dicendo una cosa e facendo il contrario, prendeva in giro ed abbindolava il ricco padrone.
Ecco perché
quando c’è qualcuno che fa il furbo e cerca di cambiare le carte in tavola, si
dice che “fa comm’é chiglie de gliù cunte”.